giovedì 20 settembre 2012

SUICIDE TRACK

Calda domenica di settembre, mattino con Ambra, Olivia e Marcello, colazione, giochi, shopping e poi a casa per pranzo, ma io oggi mangio prima. Ho visto qualche tempo fa su di un sito che questo pomeriggio organizzano a Casorate Sempione una gara di inseguimento su pista (di atletica, su tartan) solo per bici a scatto fisso. Il nome della gara è "Suicide Track" e già mi affascina. E' tanto che mi piacerebbe toccare con mano l'ambiente delle fisse. Qualche mese fa avrei voluto andare a Novara per un'Alleycat, ma non ne ho avuto il coraggio, è un ambiente nuovo per me, e come spesso mi capita, faccio sempre un po’ fatica ad inserirmi in gruppi non conosciuti, non mi piace quella sensazione di "estraneo" che si percepisce, o che percepisco io, sono un po’ orso con chi non conosco. In più in un'Alleycat se non conosci bene la città dove si corre sei un pò tagliato fuori.  Oggi metto da parte la timidezza e parto! Ambra non mi accompagna perchè i bimbi hanno il sonnellino pomeridiano che incombe, Andre avrebbe voluto accompagnarmi per curiosare ma è improvvisamente precettato per un compleanno in montagna. Alle 12,30 sono in macchina solo con la mia Globe, le ho gonfiato le ruote che per poco non mi esplodono in faccia, le ho tolto i flat con gli straps e montato i pedali a sgancio.
Il navigatore mi porta al parcheggio del centro sportivo dove si tiene la gara. sono in ritardo ma so già che difficilmente saranno in orario gli organizzatori, me lo sento... Infatti ballo in giro dopo l'iscrizione per quasi un’ora, tempo in cui riesco a fare qualche giro di pista per provare, far pipì, bermi un caffè, tirare la catena della bici, abbassare il manubrio e capire che ci sono 2 ragazzi che hanno qualche chance in più degli altri. Due amici che continuano a girare sulla pista affiancati ad una buona velocità con bici da pista davvero belle, curatissime e leggere. Uno dei due in particolare ha un fisico adatto allo sprint, alto, robusto con gambe grosse, non definite, ma grosse.
Nei pochi giri di riscaldamento che ho fatto noto che il mio rapporto è più corto del loro, temo che questo mi penalizzerà, sicuramente finirò per esser fuori giri e magari aver ancora gamba per spingere, senza poterla usare. Spero non mi penalizzi troppo.

Nell'attesa sul prato reso bollente dal sole a picco, sento l'organizzatore che, dopo aver lanciato uno sguardo ai due che sfrecciavano soli sulla pista, farfuglia con uno a lui vicino, : "Beh, potrebbero anche non correre, tirano la monetina loro due e si giocano la finale..." ghigni diverti seguono il commento/bisbiglio. Ok, ho capito chi vincerà e chi devo temere. Gli altri iscritti sono tutti più rilassati e goliardici, tutti molto in stile fixed-alternativodimilanochefamoda. Comunque non socializzo, mi conosco, non parlo quasi con nessuno, tutti sembrano bene o male conoscersi e io rimango volutamente un pò in disparte. Son così, sembro stronzo ma in realtà è timidezza.
Ore 15, si parte, lo staff spiega le regole: manche di 2 ad eliminazione, partenza dalla bandierina ai punti opposti della pista (metà rettilineo) con un piede giù, niente appoggi, niente surplace, 2 giri alla morte, vincechiarrivaprimo. Tabellone a gironi, capito in quello con il ragazzotto favorito. Bene, che culo! Le prime tre gare le vinco con tranquillità, in 2 mollo appena vedo di essere in vantaggio e gestisco. 2 giri di pista si fanno sentire se fatti alla morte e dovrò ripeterli non so neanche per quante volte ancora. Cerco di tenermi il più possibile. Faccio molto stretching tra una prova e l'altra.
Mi chiamano per la 4° volta e ora mi tocca il favorito. Parto a tutta, cerco di non guardare dov'è lui, "testa bassa e pedalare!" come si suol dire. Chiudo il primo giro e alla bandierina guardo sull'altro rettilineo: "è dietro! cazzo sono in testa!" giù a tutta ancora, mi bruciano gambe e gola, cerco di stare più possibile alla corda, tant'è che sfioro pericolosamente per tutta la curva il gradino metallico che la delimita. Sono talmente fuori giri che non so più che fare e quando esco dall'ultima curva mi viene in mente la cazzata della giornata: provo ad alzarmi sui pedali per una volata. A momenti muoio sbalzato per aria. Lo scatto fisso non perdona! Ripicchio giù immediatamente il culo sulla sella e spingo per gli ultimi metri. Ma ad un soffio dalla bandierina sento il suono di tromba che mi dice che lui ci è già passato. Passano comunque i primi 2 di ogni girone. Da adesso solo eliminazione diretta ad ogni manche.
Nessun problema e arrivo in semifinale già stupito di me stesso. Ora mi tocca l'altro favorito, l'amico. Nel frattempo un concorrente con poca voglia fa un regalo inaspettato al ragazzotto, tocca a lui scontrarsi con il favorito e per manifesta inferiorità decide di non partire, regalando così un turno di riposo al migliore! "Bene" mi dico, "se mai dovessi arrivare in finale questo ha anche una gara in meno nelle gambe!" Nel frattempo gli organizzatori gli montano la GoPro sul manubrio che lo inquadra in viso durante la gara. E' il migliore, giustamente...
Ma tocca a me. Parto con il suo amico, mezzo giro e lo cerco con lo sguardo al mio opposto, non c'è, guardo a terra riprendo concentrazione spingo e riguardo, prima poco più avanti poi poco più indietro. Non c'è! allora guardo davanti a me e lo vedo pedalare tranquillo. "Cazzo ha mollato! sono in finale!" Son contento come un bimbo, torno alla zona di riposo e arriva anche lui, ma borbotta ed è incazzato con l'organizzatore vicino a lui in partenza perché non l'aveva preparato al via, dato da una persona al centro del campo tramite un segnale acustico. Lamenta quindi di esser partito dopo e di non aver neanche voluto tirare. Un pò di tensione tra lui e l'organizzatore ma poi si chiariscono e il mio avversario accetta quel che è successo.
Finale! ovviamente con lui, il "ragazzotto favorito". Siamo sul prato, vicini, in piedi con la nostra bici a fianco. Ci chiamano e ci dicono da quale punto dobbiamo partire, me ne vado al mio posto lasciandolo con un sorriso e un "inboccallupo". Penso che mi dovrò accontentare del secondo posto, ma mentre mi avvicino alla linea di partenza mi rivedo anche una sua partenza di una gara precedente in cui si è incasinato con l'aggancio del pedale Look, quindi mi convinco a tirare come un dannato perchè potrebbe sempre ricapitargli. Tensione sulla linea: Pronti... Via! parto e spingo tutto quello che ho, con il rapporto più corto devo sfruttare la partenza, tiro con forza in su i pedali nella fase morta della pedalata. Decido di non guardare se non alla fine del primo giro. Testa bassa e pelo ormai con precisione la corda. Non perdo un centimetro di curva. Non guardo, resisto, ma la bandierina è ormai vicina, alzo la testa e lo vedo dietro, 10mt circa. Pensiero positivo:"Vai cazzo!" subito dopo negativo:"anche la prima volta eri tu davanti a metà, ma alla fine con il rapporto lungo ti ha ciulato". Chiudo gli occhi e decido di non credere alla mia negatività. Tiro tutto e di più di quello che ho, non guardo più. Esco dall'ultima curva e fisso solo la riga bianca a terra sotto la bandierina. La guardo avvicinarsi e poco prima di pestarla sento la brutta sensazione del suono della tromba, lo sento quel suono maledetto....
E invece no! ci piombo sopra a fuoco su quel nastro adesivo e la tromba da stadio suona solo in quel momento! guardo di scatto a sinistra e lui è a 20mt dalla bandierina!! Cazzo ho vinto! faccio un giro cercando di prendere fiato anche dalle orecchie e dal culo, sono completamente in carenza di ossigeno e avrò più di 200 battiti, ma non ci credo, rido e non ci credo che ho vinto. Quando mi fermo si complimentano con me, anche il ragazzo della semifinale, mi dice che comunque non mi avrebbe battuto anche senza quell'inconveniente. Ringrazio e vado alle velocissime premiazioni.
Mi piacerebbe condividere questo momento con Ambra, Olivia e Marcello ma non ci sono, mi accontento di avvisarla con un sms. Sono ancora incredulo. Ok, non è di certo una gara di gran livello, anzi,  ma vincere così alla prima esperienza in fissa, alla prima gara del genere mi lascia incredulo e felicissimo.
Prendo il premio: un buono per una cena e una "medaglia" bella e originale, in puro stile fixed. Lascio il gruppo di “fissati” che se ne va a bere una meritata birra e ritorno alla macchina da solo, gli altri si fermano tutti alla festa e al concerto della sera. E' tardi e ho voglia di correre a casa a raccontare questo pomeriggio così divertente e pieno di sorprese. Da oggi ho un’altra positiva esperienza nel bagaglio delle mie amate due ruote. Ogni giorno di più scopro quante opportunità la bici ti può regalare in tutte le sue innumerevoli e affascinanti sfaccettature. E' un attrezzo e un mezzo straordinario. Ora l'ago della bilancia piega di nuovo in modo deciso verso le due ruote e si allontana dalle scarpe da running...  ;)
Prossima sfida? Red Hook Criterium? mi piacerebbe, ma forse è un pò troppo.

Nessun commento:

Posta un commento