mercoledì 26 ottobre 2011

SUERTE

Eccomi in viaggio per Finale, alla fine ho deciso di esserci. Compromesso: parto con la famiglia, sabato tranquillo dedicato più ad Olivia ed Ambra che alle prove. E’ giusto e soprattutto non ho proprio voglia di tirarmi nero il sabato per provare una gara che si spalma su tutto il territorio del finalese, da est ad ovest, dall’entroterra alle bellissime picchiate su di Varigotti. Finale mi accoglie già tutta agghindata da SuperEnduro, come l’ho lasciata l’ottobre scorso. Il paddock prende vita e la gente comincia a gravitare attorno ai gonfiabili, io non mi faccio prendere dalla frenesia da gara,  passeggio con le mie donne per le via del centro, shopping con Ambra, giochi e corse con Olivia,

focaccia di Recco e caffè in totale relax, incontro Federica e mi dice che il gruppo Gravity di Roby, Boris, Angelo  ecc. sta provando, poco dopo mi chiama Luca di Treno e mi chiede se voglio salire con lui al Melogno per fare un discesone con annessa la PS2 nel finale. Resisto a tutto e  vado a pranzo, lo spago allo scoglio mi delizia e la birra scende piacevolmente, l'unica pecca è che si siede Biutiful abbastanza vicino, proprio davanti a me...   mi manda un pò il pranzo di traverso...
sono al tavolo sul lungomare e vedo le bandiere dei paddock, assaporo questa mia strana lontananza dall’imminente competizione, mi sento rilassato e per nulla preoccupato.
Dopo pranzo Ambra mi propone d’accompagnarmi in macchina su qualche prova, mentre Olivia si addormenta sul sedile posteriore. Così provo la 1,la 2 e la 5, scartando quelle che secondo me potevano essere fatte più facilmente a vista. Provo velocemente senza soffermarmi su nessun passaggio, anche se capisco di aver preso linee non proprio redditizie. Mi dico (e capisco) che la gara sarà massacrante e lunga, poco  importa lasciare qualche secondo qua e là, qui è meglio gestire con la testa tutta la gara e non strafare.
E’ sera. Vado al prologo che passa via veloce in una cornice bellissima, inghiottiti da una  piazza adrenalinica e strabordante di musica, luci, colore, stand e tanta gente. Domenica mattina assonnato scendo nella hall e incrocio un uomo che mi saluta in francese, rispondo malamente e sottovoce alzando appena lo sguardo, dopo un attimo realizzo che quella faccia l’ho già vista….  Aspetta aspetta….  Nicolas Vouilloz! Ecco chi è! ...ma cazzo, manco l’ho salutato! Faccio colazione ed è proprio dietro al mio tavolo. Ci ritroviamo ancora nella zona dell’entrata con borse e biciclette, allora prendo coraggio e gli chiedo se mi autografa la tabella porta numero, lui gentilissimo accetta e ci mette del suo… 


Leggo, gli stringo la mano e gli faccio i complimenti, ma quando non mi vede mi tocco i coglioni… cazzo! Vuoi vedere che è tutta la stagione che non buco e non rompo niente e stavolta con sto GOOD LUCK ce l’ho in cu..!?!?!? Va beh… mi porto al via e fa un freddo cane, spero che il mio intestino regga all’escursione repentina...
Parto tra gli applausi delle mie due donne, mi aspettano 5he45 di gara,


salgo leggero verso la PS1, ma in un tratto rettilineo mi concentro sugli orari e i trasferimenti  guardando fitto l’adesivo dei tempi sul tubo orizzontale, tolgo lo sguardo dalla strada per un bel po’….  per troppo forse…   BAHMMMM! Ancora a testa bassa urto con la mano dx un cassonetto messo a bordo strada, per fortuna è vuoto, dalla botta si sposta e non mi faccio nulla. “Cazzo iniziamo bene, vaffanculo te e il gud lac Nico!” i miei compagni di partenza se la ridono grassa, che figure!!!  Uno dei due è tedesco (tale Rob Jauch, Rob J, mi dicono che è famoso ma io non so chi sia), poco dopo in uno spiazzo si avvicina e mi indica ridendo una fila di cassonetti, dicendomi in inglese che sono tutti miei…   “ridi ridi… vaffanculo anche a te crucco!” …sto cominciando  ad entrare in clima gara?!
Partenza PS1 come sempre cerco il numero davanti a me per capire chi è, lo vedo e non lo conosco, aiaiai! Lui mi guarda e dice la classica frase “se mi prendi dimmelo che mi sposto”. Per esperienza queste frasi non valgono nulla, in gara pochi vogliono perdere secondi per farti passare, ma mi fido, il tipo è un toscanaccio enorme e quindi spero di non doverci discutere.
Parto,  la parte pedalata mi vola , vado bene, me la ricordo e non sbaglio nulla, becco anche un taglio che il giorno prima Sottocornola mi ha indicato, ma che non avevo provato, mi ci infilo e taglio via una S  scendendo dritto su una placca rocciosa bella ripida “Grande Davide”, subito dopo ci sono le due curve più brutte del Dolmen, ripide e impestate di sassi fissi sporgenti, ci entro piano per non fare cappellate, teso e concentrato, uno spettatore al mio fianco, vicinissimo al mio orecchio attacca con: “DAI, + A DX, DAI MOLLA LI’, GIRA ORA, LASCIA ANDRE, STAI INDIERTO!” …….   Mi deconcentra di brutto e faccio tutto il pezzo critico ascoltando sto pirla, non voglio ma continuo a sentirlo e penso “FATTI I CAZZI TUOI!!  …o se sai farlo così bene perché non sei partito!!!”  doveva essere un forumendolo!
Esco da lì e sono su un traverso in costa in contropendenza, una merda, è stretto e si rischia di passar giù di sotto se si fa un errore, su un cambio di pendenza arretro troppo, la bici si impunta su un sasso e mi schiaccio una palla, per non cadere stacco un piede e do un pedata assurda al terreno, talmente forte che strappo la suola della scarpa attorno all’attacco SPD, ma non cado, mi rimetto sui pedali e via! Faccio 100mt e vedo con la coda dell’occhio il toscanaccio un paio di metri più in basso del sentiero, è volato giù tra le frasce , poco più avanti un addetto al percorso, quindi non mi preoccupo e continuo senza neanche girare la testa, ma penso che questa gara inizia male davvero. Come i maschi sapranno, il testicolo mi da dolore fino quasi a fine prova, ma finisco la PS1 senza altri problemi, di certo non sarò andato benissimo.
Vado alla 2, nel trasferimento mi fermo ad un distributore per cercare un ferro con cui sistemare la suola della scarpa, è storta e mi da fastidio e con le mani non riesco a rimetterla in sede.
Riparto e mi convinco che non posso farmi condizionare dal “buona fortuna” di E.T. Vouilloz, devo esser positivo.
Arrivo alla 2 al pelo, mancano 4 minuti alla mia partenza, forse ho perso troppo tempo per la scarpa nel trasferimento + tirato di tutta la gara, infatti molti sono in ritardo e prendono penalità. La PS fila liscia, divertentissima, pedalata e tecnica in molti punti. A metà sorpasso il toscano in salita che si sposta. A differenza della  1 mi diverto,  c’è  pubblico sui punti tecnici,  mi esalta e mi fa osare un po’ di più.
Mi preparo per la terza risalita, mi arriva un sms di mio padre che mi dice che è morto Simoncelli, non ci credo, e faccio tutta la risalita pensando a lui e ad altre cose, salgo in uno stato di totale estraneità, guardo l'asfalto scorrere assorto nei pensieri.
Sono al via, la farò alla cieca, mi han detto che c’è da pedalare di brutto. Mi butto nella prima parte e la trovo supertecnica: rocce, sentiero scavato e nessuna linea da seguire, cazzo,  esco da quella merda ed entro sul pedalato, sella su, mono bloccato e spingo come un matto, sorpasso il toscanaccio sul prato e mi si mette a ruota, il brutto è che non so dove finisce quindi dovrò sempre spingere a tutta. Non ho mai riaperto il mono e invece di tratti in discesa su rocce ce ne sono abbastanza, ci entro a fuoco e non posso aprire nulla, merda! Faccio tutto con il posteriore che rimbalza e sento il rumore della bici del toscano poco dietro la mia…
Controllo orario a Finale, abbraccio la mia famiglia e mi riposo un po’, sali, banane  e si riparte per le ultime 2. Salgo alla 4 con un trasferimento lunghissimo sui “Ponti Romani”, sono assieme a Cuffini, chiacchieriamo, ma dentro di me sento che l’escursione di temperatura albergo/partenza ha lasciato il segno…  non so quanto resisterò…  tengo duro, stringo i denti per la fatica e il culo per altro…

Una volta in cima all’altopiano delle Manie, abbandono con una scusa il mio compagno di viaggio e mi infilo tra i bassi cespugli in cima a una collina, non sono proprio nascosto ma non ce la faccio più! Finalmente "frutto arancione che matura in autunno"! (cito lo Zio) Mi libero del pesante ed ingombrante fardello cagando in un posto che sembra una cartolina.


Scatto la foto godendomi la leggerezza tipica del "post", riparto e con nonchalance arrivo in partenza con largo anticipo. Fingo indifferenza.
PS4 a vista: me la faccio descrivere da alcuni in partenza, al via ritrovo tutto quello che mi hanno detto e non sbaglio quasi nulla. A metà scorgo uno fermo a lato, dalla mole sembra  l’enorme toscanaccio. La prova è velocissima e con una vista su varigotti da togliere il fiato. Esaltante!!!



Ultima risalita, breve, le gambe sono piene di acido lattico, pedalo lento e fluido per non sovraccaricarle ulteriormente. Nessuna avvisagli di crampi, ma capisco che sono dietro l’angolo. Eccomi al via della “Briga”
Mentre aspetto sono contento di aver concluso tutti i trasferimenti, anche tra gli altri atleti si respira un aria più leggera, tutti scherzano e ridono, c’è molta meno tensione anche se la gara non è finita e ci aspetta una PS veloce e tecnica nella prima parte e pedalatissima nella seconda.
3,2,1 via! le gambe spingono ancora bene nello scatto iniziale, tutto ok nella parte guidata e tecnica, ma sbaglio linea sulla famosa placca rocciosa in contropendenza, passo il toscano che si sposta e mi fa pure il tifo! Grande! ...entro sul pedalato e ne ho ancora, spingo alla grande sapendo che è l’ultimo sforzo di giornata, mi ributto nel guidato finale, nei rilanci do tutto quello che ho, faccio una fatica immensa, esco da una curva e vedo le fotocellule, la gioia mi pervade. Le passo e con il poco fiato rimasto butto un urlo di felicità che mi rimbomba nel casco. SI! Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta a concludere sta gara massacrante senza grossi errori, senza danni, senza rotture, senza crampi. Sono contentissimo, raggiungo l’Aurelia e vado verso l’arrivo. Ripenso a tutta la stagione, è stata faticosa ed intensa, ma con un sacco di emozioni che ricorderò volentieri, belle e brutte. Ripenso a tutte le gare fatte, individuo in Pogno quella che racchiude la sensazione più bella e quella più sgradevole, il volo nella valle tra gli alberi abbattuti durante le prove di mercoledì  mi ha spaventato moltissimo e forse proprio per quello, aver disputato alla domenica la gara più bella della stagione da ancora più valore a quel podio e a quella 13esima posizione assoluta su 300 partenti.
 


Pedalo e penso che non so se riuscirò a tornare al via di una SE nel 2012, non so se le competizioni mi mancheranno o riuscirò a placare la mia sete con tranquilli giri all-mountain. Quello che so è che è stata una bella fase, un periodo in cui gli stimoli per migliorare mi hanno dato tanta energia e positività.
Arrivo al traguardo, dopo una gara durissima, incrocio gli sguardi sorridenti dei miei due, anzi tre, spettatori d’eccezione, la cosa mi regala un  gioia enorme e quasi mi commuovo.
Ora mentre scrivo, sulle montagne nevica e Marcello è sempre più agitato e scalcia impaziente. Non vedo l’ora di poterlo abbracciare.
E’ in arrivo una nuova stagione, una nuova fase, una nuova esperienza.

GOOD LUCK!

3 commenti:

  1. bellissimo!!!stra-bellissimo!!

    ziufuju

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  2. spero che il mio intestino regga all’escursione repentina...

    Me pari lo zio...cmq. bella scrittura !!

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  3. ultime tre righe piene di poesia, bravo!

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