giovedì 17 dicembre 2015

CIAO NONNA!


Eri una donna piccola piccola ma con una forza enorme, e l'hai dimostrato ancora una volta nei tuoi ultimi giorni in ospedale, hai lottato con una forza gigantesca come le montagne, quelle montagne ruvide che ti hanno visto nascere e crescere, che ti hanno visto lavorare durissimo fin da piccina, quelle vette severe e spoglie hanno fatto da cornice a una vita aspra e a un destino severo, troppo severo. Dei tuoi incredibili racconti ho sempre ammirato il coraggio e la forza nel voler cambiare quel destino, in tempi non certo facili. Da quella vita sei riuscita a scappare per fartene un'altra, sempre difficile, ma che probabilmente tu avevi scelto. Avevi occhi azzurri profondi, a cui ho sempre invidiato la luce, occhi piccoli, ma se ci sapevi guardare dentro riuscivi a  vedere la vitalità intensa di quelle pupille, quel luccichio, quella profondità di chi ha visto molte cose belle e brutte, ma molte ne vorrebbe ancora vedere. Hai vissuto fino all'ultimo libera, fino a dieci giorni dai tuoi 100 anni nella tua casa, da sola, ma mai sola, cercando sempre di essere più autonoma e indipendente possibile.
Eri forte nonna, eri una donna che mi ha ispirato, poche parole e tanti fatti, a cui sento di volere ancora un gran bene. Sono orgoglioso di avere nelle mie vene parte del tuo sangue, ne vado fiero, e spero che la caparbietà e la forza che metto ogni giorno nel raggiungere i miei obiettivi, le mie vette, rendano merito a quello che tu sei stata per me, per i tuoi figli e i tuoi nipoti.
Te ne sei voluta andare proprio nei giorni in cui, per un gioco del destino, si susseguono e si sovrappongo ricorrenze di nascite nella nostra famiglia: la tua e quella di tua figlia nello stesso giorno e quella di mio figlio il giorno successivo. Ci hai voluto insegnare silenziosamente che la morte non è altro che un processo naturale legato indissolubilmente alla nascita e viceversa, come il naturale ciclo della vita, come il naturale susseguirsi delle generazioni. Tutto ha un inizio e una fine, ma ad ogni fine c’è sempre un nuovo inizio, una nuova partenza, una nuova vita.

Ciao Nonna Emilia!

giovedì 3 settembre 2015

TOUR DEL GRAND COMBIN - SOLO

Il fascino dei giri alpini di più giorni mi è rimasto dentro dall'anno scorso, dopo una due giorni indimenticabile con dei compagni di viaggio eccezionali, dei grandi pedalatori. Un giro di 120 km con 5300mt di dislivello, una traccia inedita che avevo progettato e che si è rivelata un tour fantastico.
Quest'anno la voglia di ripartire per un altro giro simile è grande, e per un pò mi focalizzo su un anello nelle valli dell'Ossola, bello ma probabilmente poco ciclabile. Sono ormai convinto di partire su quella traccia quando mi torna in mente questo giro: il Tour del Gran Combin, un anello che normalmente si effettua in 3 tappe da circa 40km. Tre giorni però per me sono troppi con 2 bimbi piccoli a casa che mi aspettano, quindi mi convinco che posso riuscire a fare quella traccia in 2 giorni e dato che in questo periodo soffro di una specie di crisi d'identità ciclistica, ma sono comunque molto ben allenato, mi prefiggo anche di farlo da solo, in autonomia e con la tenda.

lunedì 25 maggio 2015

24H DI FINALE



Lezione n1
Nulla dovrebbe essere improvvisato

Lezione n2
Quelli che mi dicono che pedalo forte non hanno mai visto quelli che pedalano forte davvero.

Lezione n3
Per me è difficile gioire se la squadra per cui corro si impone tra le migliori quando in realtà io ho fatto proprio poco per contribuire a quel risultato. Sono contento per loro, ma non mi va di alzare le braccia tanto quanto chi ha fatto la differenza con le proprie capacità e la sua notevole preparazione.
E quindi in cima a quel podio non son voluto salire.

Lezione n4
Andare in MTB di notte mi piace, anche se a tutta, in fuorisoglia alle 2 e mezza di notte, dopo la pioggia, su di un sentiero mai percorso, su di una MTB mai usata prima.

E questo per me significa amare la bici alla follia!

giovedì 7 maggio 2015

UNA PERSONA CHE STIMO...


...e che mai mi stancherei di leggere.

"Nessuno lo sa, dove cominciano le corse. Da una strada strada, da un bar, da una scuola, dalle scale di una chiesa. Da una piazza. Da un castigo. Da un divieto. Dal paese della nonna o della zia, dal mare, da sotto il ponte di una ferrovia. Nessuno lo sa perché si gareggia, per vincere o solo per non perdere, per essere primo, per non essere l'ultimo, per stare in compagnia, per non avere paura. Per sentirsi vivi. Per non sentirsi morti. Per non essere soli. Nessuno lo sa veramente, il perché. Nessuno lo sa dove finiscono le corse, se in cima a una salita, in fondo a una discesa o dietro a una curva, in fondo al rettilineo, in fondo al cortile, dentro a un abbraccio, in un mazzo di fiori, nella boccia di Champagne, in un angolo di noi stessi o magari in cantina. Lo sanno tutti che le gare, tutte le gare del mondo, quelle belle, dopo la linea del traguardo non finiscono. Casomai, ricominciano."

Emilio Previdali

giovedì 5 marzo 2015

CRIT

Si ricomincia: Lambro Crit. Non ho voluto perdermi il primo appuntamento invernalprimaverile dei criterium milanesi. 25 febbraio, ore 19, in macchina verso la metropoli con il Parallax nel baule. A sto giro trovo coda per dei lavori dell'Expo e rischio di arrivare bellamente a partenza già avvenuta.
Via Feltre, Parco Lambro che mi accoglie nel 2015 con lo stesso odore malsano del 2014, nelle narici frazioni di acqua marcia, freddo e umidità nelle ossa. Mi vesto veloce e non so bene quanto coprirmi.
Metto le ruote sui primi viottoli del parco e già si respira Criterium:


ragazzi che si scaldano, spettatori che fumano stretti nei giacconi  e lentamente si avvicinano al circuito, tutto mi è famigliare ormai.
Mi iscrivo, ass saver come "paccogara", lo infilo nella schiena, mi scaldo un pò e sono in partenza, fortunatamente ritardata.

lunedì 9 febbraio 2015

PERFEZIONE


Ci sono giornate che nascono per caso e malamente, con una sveglia presto, molto presto, un cielo grigio e minaccioso e poco tempo a disposizione. Poi per un'alchimia strana, tutto ma proprio tutto, si infila per il verso giusto, trasformando quella giornata che poteva essere mediocre in una giornata  perfetta. Una giornata che dimentichi difficilmente...
Salita al Cazzola alle prime luci dell'alba, 8e10 in vetta, una mare di nubi a corollario di una vista che definire "spettacolare" è molto riduttivo,