martedì 3 aprile 2012

PRIMA GARA

Lunedì. Eccomi qua stanco come una bestia, ma soddisfatto. La voglia di correre era tanta ed ero carico come una sveglia per la mia prima gara di Superenduro del 2012. Mi sono preparato bene per esordire al meglio, ho dedicato i pochi ritagli di tempo dalla famiglia per allenarmi e l'ho fatto abbastanza bene, fino alla fine, fino al giovedì precedente alla gara. Ero talmente concentrato sulla preparazione, soprattutto nelle ultime due settimane, che dopo aver lavato la bici, dopo l'ultimo allenamento stabilito, mi è salita quella tranquillità che puoi sentire solo dopo aver fatto tutto il possibile per preparare qualcosa, come se avessi studiato tutto quello che potevo prima di un esame, ero in pace con me stesso. Sapevo che da quel momento non c'era più nulla da fare se non la gara. E la cosa mi dava un'incredibile tranquillità.
C'era solo uno scoglio da oltrepassare: l'addio al celibato di un amico, fissato proprio per il sabato sera.
Anche qui mi presento determinato e riesco a bere poco, per fortuna non è una di quelle occasioni in cui si fa fatica a non bere, mi trattengo e alle 23 saluto tutti, prendendo del "ricchione" dall'80% dei presenti perchè dopo 10 min sarebbe arrivata la spogliarellista.
Andre mi segue nella "coraggiosa" scelta e strappa il mio apprezzo, tra i bisbigli biforcuti dei commensali. A mezzanotte sono a dormire, ma tra qualche risveglio notturno di Marcello e la tensione pregara riesco a dormire circa 4 ore.




Domenica: la piazza di Coggiola freme di gente, è tutta colorata, ci arrivo in macchina con Mao e mio padre che stranamente ha voluto venire a vedere la gara. Penso sia dal 98, in qualche gara XC, che non mi vede con un numero sul manubrio, direi che le performance e le velocità in discesa sono un pò cambiate e avrà di che stupirsi. Viene subito nominato Team Manager da "Franco Tiratura Limitata", in effetti si dimostra attento a tutte le comunicazioni della direzione gara e a tutti i movimenti nell'area paddock, ce li comunica tutto trafelato in più riprese mentre facciamo colazione al bar. Grande papà! è già in clima gara di brutto!!
Mi cambio e sono in partenza, sono ancora con un numero basso, ho il 20, non me l'aspettavo, ero già pronto a ciacolare tutto il giorno con i compagni di squadra, invece mi tocca staccarmi da loro, partire prima e non vederli per tutta la gara. Mi dispiace. Ma così è, quindi ne approfitto per concentrarmi già su cosa mi aspetta; prima del via ripasso mentalmente tutti i punti caldi delle PS, mi impongo di visualizzare a memoria tutta la PS che sto per fare ad ogni risalita.


Funziona, mi ricordo più o meno tutto e questa discesa virtuale mi fa staccare dalla noia della salita, in più ho proprio poco da dire ai miei compagni di viaggio, quindi tanto vale chiudermi in me stesso.
Alla partenza della prima ho paura, so che di solito quando si crede e ci si carica tanto, troppo, per qualcosa poi si finisce per fare grossi errori dati dalla tensione. Il terreno è molto secco, si scivolava molto giovedì quando sono venuto a provare, è un attimo far partire l'anteriore in queste condizioni.
Dopo poco Sottocornola conferma quanto temo, parte e la ruota posteriore derapa così tanto in accelerazione che deve dare un pedata a terra per tenersi su. La cosa mi preoccupa.
Controllo la bici e mi sembra perfetta, pulita, senza scricchiolii e giochi, sono nervoso e passo in rassegna tutte le zone critiche più sollecitate, mi ripasso ancora una volta la PS mentalmente e poi sono al tavolino del giudice. Parto e trovo subito molta gente sul percorso, il primo step up mi gasa,



vado lungo, più che in prova e non sento neanche il botto sull'atterraggio; la cosa mi esalta ma rimango concentrato sul non far cazzate, spingo a tutta nel pedalato, faccio tutte le linee che mi ricordavo e non sbaglio nulla, nel finale vedo due tagli notevoli battutti probabilmente il giorno prima (giovedì non c'erano) ma rimango sulla linea principale, non per etica, ma soltanto perchè li ho visti in ritardo... la parte finale piena di curvoni e appoggi passa via veloce e senza errori, in un attimo sono alle fotocellule e in mezzo alla gente che guarda la gara.


Mi metto in disparte a fare stretching, mio padre si avvicina e con delicatezza mi chiede come è andata, mi fa piacere sia qua oggi. Sta vedendo un parte importante di me che gli era totalmente sconosciuta.
Risalgo alla PS2 e mi rifaccio il film mentale del tracciato, anche qua vedo tutto, niente buchi neri. E' la più dura e tecnica, 7 minuti interminabili. Le gambe in salita girano bene e mi alimento con qualche gel, arrivo alla partenza tranquillo. Sta partendo il 15 quando ricontrollo la bici. Cazzo! il perno passante dietro è allentato, la ruota ha gioco, tiro una brugola ma l'altra sul lato opposto gira e non stringe nulla. Intanto parte il 16. Chiedo al primo che trovo di prestarmi una 5, guarda caso è Morotti, quello con cui mi giocherò il 2° 3° posto di categoria. Stringo il tutto e sono a posto, un pò agitato ma pronto ad un numero dalla mia partenza.
Anche questa PS fila liscia prendo tutto molto più veloce che in prova, tant'è che esco molto alto, troppo, dalla "spina" in terra che c'è a metà prova e trovo un sacco di pubblico che applaude per il salto. Arriva la rampa spacca gambe e la faccio tutta in fuorisella, le gambe bruciano da impazzire ma non mollo, vedo le lucine...  cerco di ossigenarmi nella discesa successiva anche se non ci riesco, troppe radici e contropendenze, impossibile rilassarsi, la guido più leggero che posso e mi porta al lunghissimo sentiero in leggera salita che conduce a fine PS. Anche lì spingo a tutta, alzo la sella e blocco l'ammo, giù la testa e spingo come se fossi in bici da corsa, guardando a malapena il sentiero.


Passo davanti alla cascina dove c'è mio padre che mi urla qualcosa che non capisco, ultime curve velocissime in discesa e sono sull'asfalto. Mi ci vuole un bel pò per recuperare questa PS. La gola mi brucia e le gambe sono durissime, in fiamme.
Ritorno in piazza per il controllo orario, mi rilasso e mangio qualche barretta. C'è Alberto, l'esordiente del nostro Team che deve ancora partire, è teso per la sua prima gara, lo tranquillizzo e gli do due dritte per la PS che dovrà fare, mi ascolta attento e concentrato. Riesco a vedere i tempi parziali, sono intorno alla 25° posizione assoluta, in PS1 6° di categoria, in PS2 3°, lo dico ad Andre e mi "tranquillizza" dicendomi che mi sto giocando il podio e che basta una cazzata per perderlo... "Grazie!" ...ma lo dice ridendo e ci scherzo su anch'io, anche se quando rimango da solo mi carico di ulteriore tensione.
Si riparte, terza risalita, terzo film: c'è tutto anche qui. Questa volta le PS me le ricordo proprio bene, riguardarmi i filmati fatti in prova è servito un casino. Ma in questo trasferimento sono cotto, la salita anche se semplicissima lascia il segno, fa caldo e salgo sudando tantissimo, sono fiacco e un pò rimbambito, debole, mangio tutti i gel che mi rimangono e alla prima fontana che trovo ci sbatto sotto tutta la testa. L'acqua gelida mi entra nel collo e mi fa rabbrividire, ma mi da la sveglia, mi rimetto il casco e riparto per l'ultimo tratto. In cima sono più presente ma comunque stanco. La ruota dietro ha ancora gioco, ma decido di non toccarla più, ho paura che tirando ulteriormente si possa spaccare il perno o sfilettare la vite. Cerco di non pensarci e parto: altro step up lunghissimo e dolce, parti pedalate a tutta, sempre in piedi e a testa bassa, spingo più che posso. La prima metà con un sacco di rilanci passa via veloce, entro nella seconda metà discesistica e cerco di cambiare ritmo, respiri profondi per recuperare lo sforzo e maggior concentrazione alla guida. Mi diverto come un bimbo sulle velocissime curve della tre, i terrazzamenti finali con i loro cambi di pendenza secchi sono uno spasso,


la bici tiene e fa quello che voglio, ultimo toboga tra il pubblico, in cui c’è anche mio papà, e sono alle fotocellule. Finita. Penso sia la prima gara che faccio in cui non sbaglio nulla, nessun grosso errore e sbavatura, non perchè sia così bravo, ma forse perchè sono riuscito a non strafare nelle parti discesistiche e a dare il 120% in quelle pedalate. Cosa che mi ero prefissato prima del via.
Sono contento e riprovo la sensazione che avevo giovedì sera, quella di aver fatto tutto nel miglior modo possibile, ora devo solo aspettare il risultato.
Nel frattempo apprendo che Alberto è caduto sulla sua prima prova speciale, esce con le sue gambe ma è scosso e tutto dolorante. Per lui una frattura al polso, brutto esordio per un ragazzino molto promettente, a mio avviso.
Escono i tempi della 3 ma non il totale, mi metto a fare due conti e capisco che sono sul podio, aspetto comunque l'ufficializzazione da parte della giuria. Terzo, confermato!
Sono contentissimo, vado a mangiare qualcosa con Mao, Andre, "Franco Tiratura Limitata" e mi diverto all'ennesima potenza, sarà la tensione che se ne è andata. Mangio salumi, bevo birra e rido, rido di gusto. E' proprio un bel gruppo il nostro!
Lo stesso gruppo di amici mi fa un grosso piacere e rimane fino alle premiazioni che sono ad un'ora improponibile. La FCI, anche in quest'occasione, ha dato sfoggio della sua elasticità, concretezza e disponibilità.....
in prima fila dietro alle transenne mio papà tutto orgoglioso con macchina fotografica pronto a scattare

Il viaggio di ritorno scorre veloce grazie a Mao, simpatico e brillante. Mai più senza Mao!!!
Mio padre siede dietro, stanco per la lunga giornata e il “pesante incarico” di Team Manager, ma felice. Non ci diciamo molto, anzi niente, come al solito, ma capisco dallo sguardo che è orgoglioso di me e spero sia riuscito a capire quanto mi ha fatto piacere sentirlo urlare in mezzo al bosco.
Arrivo a casa distrutto, ma apro la porta e trovo nuove energie, la mia famiglia mi festeggia!! Ambra è stata grandissima a lasciarmi andare, la mattina non stava per niente bene, ma si è comunque spupazzata i due marmocchi esigenti per tutti il giorno. Esco alle 6, ritorno alle 20 e mi accoglie con un sorriso......
Le fatiche non sono finite, racconto la gara mentre preparo il bagno per Olivia e do il latte a Marcello. Vorrei tanto sdraiarmi sul divano ma non è possibile, devo resistere almeno fino alle 21.30.
Tutti a nanna. Tutti felici.

4 commenti:

  1. bella storia!!!! :-)

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  2. Grande Ale, bel racconto, bellissima gara, grandissima prova!!!!

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  3. Bravo, per il racconto, per l'impresa atletica, e per aver fatto il papa' alla sera :-)

    Ciass
    (o )Beta

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  4. Complimenti per tutto, specie per come svolgi l'attività di papà!!

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